1 Luglio 2023

Il pensiero laterale. L’elettricista e i tre interruttori.

Marco Moscatelli

tempo di lettura: 5 min

Foto di Myriams-Fotos da Pixabay
Il rompicapo dell'elettricista pigro dei tre interruttori è uno dei classici esempi che si fanno per descrivere il concetto di pensiero laterale.

Il rompicapo è questo:

  • In una prima stanza chiusa, è contenuta una lampadina ad incandescenza.

  • In una seconda stanza, da cui la prima non è direttamente visibile, ci sono tre interruttori.

  • Solo uno di questi interruttori accende la lampadina.

Potendo azionare i tre interruttori a proprio piacimento e potendo andare nella stanza chiusa solo una volta per verificare lo stato della lampadina, come si può determinare l'interruttore in grado di accenderla?
Le condizioni iniziali sono:

  1. Lampadina spenta.

  2. Tutti gli interruttori in posizione OFF.

Premesso che tutte le volte che leggo un indovinello e ci sono situazioni assurde prima mi innervosisco e poi cerco di risolverlo! Sì, perchè quest'elettricista non può aprire la porta e provare sti benedetti interruttori e vedere quale dei 3 accende la lampadina?! Ma soprattutto l'elettricista che ha costruito l’impianto (oppure lui stesso) perchè ha fatto 3 interruttori, 2 dei quali non servono a nulla? Va beh, superata questa fase dalla quale non se ne esce mai, si prova a risolverlo.

Se utilizzassi solo la logica quasi sicuramente non sarebbe possibile risolverlo! Anzi, togliamo il quasi perchè non voglio darvi nessuna illusione di poterlo fare!

Sì, perchè "logicamente", e con logicamente intendo "parlando a livello logico", una lampadina può essere solo accesa o spenta, quindi qualsiasi cosa io faccia con i 3 interruttori (ne accendo 2/3, 1/3, 3/3 ecc) sta lampadina me la trovo accesa o spenta, fine! Ha solo 2 stati! A livello logico...

Per spiegarlo dobbiamo ricorrere alla fisica! Cioè portare su un altro livello il problema e, combinandolo con la logica, cercare di dare una risposta... Ricorrendo alla fisica, infatti, la lampadina può essere fredda o calda, quindi aggiungo altri 2 stati alla lampadina che "logicamente" prima poteva essere solo accesa o spenta.

Quindi, in sostanza, per risolverlo metto su ON i primi 2 interruttori, dopo qualche minuto, senza entrare nella seconda stanza, prima che qualcuno si innervosisca, metto su OFF uno dei 2 interruttori, per semplicità mettiamo su OFF il primo.

Entro finalmente in sta stanza e so la soluzione:
Se vedo la lampadina accesa, allora il secondo interruttore è quello corretto! Semplice no?! Ho avuto fortuna!

Ma se la lampadina è spenta? Quale dei due rimanenti interruttori è quello che accende e spegne la lampadina?

Ecco che entra in gioco la fisica!

Tocco la lampadina: se la lampadina è calda allora è il primo, se no è il terzo!

Chiaro, no?!

Con il termine pensiero laterale si intende una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede un approccio indiretto ovvero l'osservazione del problema da diverse angolazioni, contrapposta alla tradizionale modalità che prevede concentrazione su una soluzione diretta al problema. Mentre una soluzione diretta prevede il ricorso alla logica sequenziale, risolvendo il problema partendo dalle considerazioni che sembrano più ovvie, il pensiero laterale se ne discosta (da cui il termine laterale) e cerca punti di vista alternativi prima di cercare la soluzione. (Direttamente da wikipedia)

Proprio qui volevo arrivare! Come al solito io ho una mia interpretazione delle cose che mi stanno intorno, dei concetti ecc e ovviamente anche di questo ho una mia interpretazione!

Nella vita quotidiana risolvere i problemi, di qualsiasi natura essi siano, credo sia possibile utilizzando solo la logica. Sì, nel senso che uno si mette lì, analizza la situazione e procede per gradi alla risoluzione della cosa! Questo è un approccio totalmente matematico... Non è vero! Questo è un processo totalmente ottuso! Tenendo conto che il pensiero laterale non sovrasta il pensiero verticale (cioè quello logico), lo accompagna, a volte non è possibile risolvere le cose solo in modo logico, ma occorre portare il livello del problema su altri piani, spaziare, vedere le cose sotto altri punti di vista!

Mi fermo un secondo:
io ad esempio, che vedo bianco o nero e non ho mezze misure, penso di poter dare una spiegazione logica a tutto! Se non ci riesco spesso e volentieri ricorro al pensiero laterale... Se non ho idee mi informo, chiedo ecc e poi metto insieme i pezzi! O almeno, ci provo!

La differenza tra le persone chiuse e le persone aperte sta proprio nell'avere o meno la capacità di usare il pensiero laterale, tra una persona sveglia e una un po' meno sta nella prontezza di usarlo sto pensiero! Detto questo non mi reputo nè aperto, nè sveglio! E comunque credo fortemente solo nella logica!
Capita spesso di soffermarci a pensare a come risolvere i nostri problemi, dalle stupidaggini a qualcosa di più forte, e tante volte la soluzione è lì davanti a noi e noi non ce ne accorgiamo! Oppure è lontana ma fattibile. Quando è lontana, ma fattibile io la identifico con la logica, perchè mi porta sempre alla soluzione, quando è lì e non la vedo (e quando la trovo mi dico " ma come hai fatto a non pensarci prima?!") la identifico come pensiero laterale... Più o meno funziona così!

 

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Marco Moscatelli

Ciao, mi chiamo Marco e mi occupo di analisi dati. Mi piace applicare leggi matematiche a casi reali e in generale alla vita.

La matematica è l'insieme delle convenzioni che spiega tutto ciò che ci circonda.

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